Alla ricerca dei garibaldini scomparsi

Nella ricostruzione di quella grande avventura del Risorgimento italiano che portò alla fine del Regno delle Due Sicilie e alla conquista dell’Italia meridionale, l’attenzione degli storici e la memoria collettiva si sono concentrate sui Mille sbarcati a Marsala con il generale Garibaldi. Parzialmente in ombra sono rimaste le migliaia di altri partecipanti, sul cui numero totale la storiografia ha fornito solo approssimazioni, peraltro giustificate dalla dimensione e dalla complessità della documentazione.

Il progetto Alla ricerca dei garibaldini scomparsi, realizzato grazie al contributo della Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino), con la partecipazione della Fondazione CARIGE (Cassa di Risparmio di Genova), intende far emergere dall’anonimato quella moltitudine di eroi sconosciuti provenienti da quasi tutte le regioni italiane, da molti paesi europei e anche dalle Americhe e dall’Africa, protagonisti di una epopea che solidamente ancora oggi resiste nell’immaginario collettivo.

Con rigoroso metodo scientifico il progetto si propone di valorizzare, e rendere disponibile a un pubblico potenzialmente molto vasto, fondi documentari basilari per la storia del processo di costruzione dello stato unitario.
Per ricostruire  la complessa articolazione di uno dei più grandi eserciti volontari della storia d’Italia ci si è avvalsi di tre imponenti nuclei documentari conservati nell’Archivio di Stato di Torino: Mille di MarsalaEsercito Italia Meridionale e Archivio militare di Siciliae della serie dell’Archivio di Stato di Genova: Prefettura di GenovaMatrici di passaporti, riguardanti  le concessioni di passaporti rilasciati in Genova a molti volontari delle spedizioni successive a quella guidata dal generale Garibaldi.

Il progetto, non ancora concluso, ha fatto emergere i nomi di circa 35.000 garibaldini. Il “circa” è d’obbligo, perché molti sono i casi di omonimia, che potrebbero risultare essere la stessa persona, ma dei quali, al momento, non è possibile accertare l’identità per mancanza di informazioni comparabili.
Le schede nominative dei volontari presenti sul sito non sono uniformi, perché le fonti sono disomogenee: una parte di esse registra analiticamente, oltre alla vicenda militare del garibaldino, dati anagrafici, dati relativi  alla sua provenienza e professione, fino alla sua descrizione fisica; il nucleo più consistente riporta solo il nome, il cognome, il grado e il corpo di appartenenza del volontario. Molte schede nominative, infine, sono il prodotto di più acquisizioni provenienti da registri o elenchi diversi.

Una curiosità: nel corso delle ricerche sono stati individuati anche due garibaldini dei “Mille” che non figurano né nell’Elenco dei Mille sbarcati a Marsala, né nell’Elenco ufficiale, pubblicato nel Supplemento n. 266 della Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia del 12 novembre 1878. Si tratta di Guglielmo Gallo, da Molfetta, e Vincenzo Speroni, nato a Roma nel 1829, già volontario nella 1° guerra d’indipendenza e durante la difesa della repubblica romana nel 1849. Si possono considerare una prima riscoperta di “garibaldini scomparsi”.

Dal sito dell’Archivio di Stato di Torino

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Una Risposta to “Alla ricerca dei garibaldini scomparsi”

  1. madpack Says:

    cosa interessante, vado subito a spulciare…

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